Socrate e la cultura del dialogo
Socrate
Una Figura straordinaria
- Socrate non scrisse nulla ed un che non lasciati simonia anzi dirette di sè
-Preferiva il contatto immediato con le persone (in particolare con i giovani)
- Abbiamo molte testimonianze indirette, tra cui spicca quella di Platone, che fu suo discepolo e può considerarsi il più attendibile interprete del pensiero del maestro.
- Ci sono prevenute brevi considerazioni nella metafisica di aristotele, che non aggiungono nulla di sostanziale in quanto troviamo in platone che presentano un socrate " scopritore del concetto spetta" e teorico della "virtù come scienza ".
- processato di un tribunale popolare di Atene e condannato a morte nel 39 a.c.
-Socrate fu messo a morte durante il periodo della restaurata democrazia
- fu condannato in una fase di crisi politica e della democrazia in cui il potere avvertiva come una grave minaccia le istanze critiche di un personaggio popolare come lui.
- Socrate veniva visto come elemento destabilizzante per i nuovi equilibri politici
- Il filosofo fu accusato e riconosciuto colpevole di non onorare gli dei della sua città, anzi di aver importato nuove divinità e di aver corrotto i giovani.
- Socrate fu condannato della maggioranza di una giuria popolare composta da 500 persone (forse 360).
La morte come emblema di coerenza spirituale
- La morte fu il sigillo stremo della grandezza spirituale di Socrate
- La condanna fu eseguita soltanto dopo un mese, perché il giorno precedente la data stabilita per l'esecuzione era partita la nave per le feste di Delo e nessuna sentenza capitale poteva essere eseguita finché la nave non fosse tornata.
- Trascorse serenamente in carceri il periodo di attesa (rifiutandosi di evadere).
- La morte di socrate può essere interpretata come l'atto conclusivo e il drammatico coronamento di un esistenza vissuta all'insegna del rigore morale e del perfeziona mento interiore.
Una vita dedicata alla ricerca
- Per capire il senso filosofico di questa morte, dobbiamo ripercorrere l'itinerario spirituale socratico.
- Seguiamo il racconto che il giovane Platone ci ha lasciato nell'apologia di socrate
- L'opera comincia con il responso dell'oracolo di Delfi, che indica in Socrate l'uomo più saggio e che suscita nel filosofo perplessità, imbarazzo e il desiderio di capire i motivi di tale giudizio.
- Socrate inizia la sua ricerca recandosi presso gli uomini che avevano fama di grande sapienza.
- Socrate è il più saggio perché sa di non sapere, mentre gli altri mancano di tale consapevolezza e anzi spesso si vantano di sapere ogni cosa.
- È stato condannato anche per questa sua incalzante modalità di pungolare incessantemente gli uomini e costringerli a dubitare delle loro certezze (verità consolidate per affermare una nuova libertà e una nuova cura, quella dell'anima).
La necessità di definire i termini
-Socrate metteva in crisi coloro con cui dialogava.
- Socrate insegnava a non accettare mai idee o giudizi senza prima essersi interrogati a fondo sul loro significato.
- Il suo intento fu da un lato quello di dimostrare che coloro che si reputavano sapienti non lo erano affatto dall'altro quello di prevenire a una definizione soddisfacente dell'argomento trattato che consentisse a un accordo linguistico e concettuale tra gli interlocutori.
Il metodo socratico
- Il metodo adottato dal socrate si componeva di 2 momenti fondamentali:
1. L'ironia
Critico e negativo
2. La maieutica
Costruttiva e positiva
- L'ironia è una figura retorica usata per dire il contrario di ciò che una frase realmente significa. Lui la usa all'inizio del dialogo, presentandosi come non sapiente e trattando invece i suoi interlocutori come sapienti, mettendoli a loro agio, alfine di verificare le loro conoscenze punto così infatti riuscì a verificare quello che gli altri credono di sapere per poi svegliarmi l'inconsistenza.
- Successivamente subentrava il momento maieutico, il cui fine era quello di far capire quanto fosse importante ricercare la verità, senza mai accontentarsi di formule scontate e superficiali.
- Socrate non poteva proporre nuove conoscenze dal momento che "sapeva di non sapere" e non era esperto in nulla, la sua missione consisteva nell'esaminare e nel mettere alla prova i giovani, in modo da capire se le loro intelligenze fossero gravide di pensieri giusti i degni di essere sostenuti.
La conversazione filosofica
- Socrate concepiva la sua missione come un invito a ragionare, perché attraverso il dialogo ci si libera dai concetti sbagliati e si arriva a capire ciò che è bene fare.
-Quello che proponeva Socrate, era un tipo di conoscenza che si conseguiva nell'interiorità della propria anima e che conduceva la consapevolezza di se stessi e dei propri limiti.
- Egli intendeva l'istruzione come strumento per aiutare a riflettere e trovare una soluzione personale hai problemi.
La nuova concezione della virtù
- Il progetto socratico mette a capo più a un metodo, che ha un sistema compatto di nozioni conoscenze.
- La convinzione di Socrate è che le singole virtù, o competenze, non bastino per realizzare una vita davvero soddisfacente e che sia necessario raggiungere una visione unitaria della virtù che s'identifica con la filosofia.
La virtù è conoscenza
- Socrate afferma che chi conosce il bene non può commettere il male, ritenendo che la virtù morale derivi dalla retta consapevolezza del bene.
- Socrate ritiene che non si debba agire in modo superficiale e comportarsi come la maggioranza, ma che sia necessario comportarsi sempre in modo consapevole, dopo essere discesi nella propria anima e aver dialogato con se stessi con gli altri per individuare ciò che giusto nella circostanza in cui ci si trova.
La virtù come obiettivo della filosofia
- Ogni singola qualità umana può essere considerata virtù solo in relazione alla particolare circostanza in cui si esplica, ed è la ragione che permette di discernere il bene del momento.
- La virtù diventa l'obiettivo principale della filosofia intesa come realizzazione condivisa di quella ricerca razionale che puoi illuminare guidare le azioni degli uomini.
La cura dell'anima
- Con socrate "psiche" diventa anima cioè vita interiore.
- Secondo Socrate l'anima è la dimensione più profonda dell'uomo e la sua personalità morale: Guardando nell'anima l'uomo scopre ciò che veramente bene fare.
- Il demone socratico è stato variamente interpretato dai critici, come la voce della coscienza etica civile dell'uomo o come una guida interiore trascendente divina.
- Socrate vede nella cura dell'anima la più importante delle attività umane, perché è l'anima ciò che qualifica l'uomo come tale.
- Socrate lasciò in eredità alla filosofia occidentale la prima concezione dell'anima come centro della personalità morale dell'uomo e la dottrina della cura dell'anima
Commenti
Posta un commento