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Visualizzazione dei post da ottobre, 2022
  Eraclito e l'esperienza del divenire Eraclito ha vissuto nella città di Efeso a cavallo tra il VI e il V secolo a.C. La tradizione lo presenta come discendente da stirpe reale, aristocratico e altezzoso, forte oppositore degli orientamenti politici dei suoi concittadini. Della sua unica opera, intitolata Intorno alla natura, ci restano solo frammenti:                 Aforismi brevi ed enigmatici        La sua  riflessione si può sintetizzare nei seguenti nuclei tematici: Il flusso universale  Il logos e la legge dei contrari  Il flusso universale  La prima constatazione di Eraclito: nel mondo non c'è nulla che sia in uno stato di quiete: tutto è costantemente in movimento. C'è conflitto nelle città e nella natura, tutto muta incessantemente. Questa condizione riguarda anche l'uomo.  Secondo Eraclito non è possibile per esempio bagnarsi due volte nello stesso fiume.   La sostanza, che per Eraclito, rappresenta meglio universo  il fuoco. Perché esso è un elemento mutevo

I pitagorici e la concezione matematica della natura

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Pitagora e la fondazione della scuola di Crotone  Nel 499 a.C. le città della Ionia, sotto la guida del tiranno di Mileto, si ribellarono al potere dei Persiani che nel 546 a.C. avevano occupato il territorio. L'esercito persiano vinse: la città di Mileto fu distrutta e I suoi abitanti uccisi e ridotti in schiavi. La cultura greca si spostò nelle colonie greche dell'Italia meridionale ( magna Grecia), e della Sicilia. Queste città erano indipendenti dalla madrepatria, anche se unite a essa da legami di tipo culturale e religioso. In una di queste città, Crotone venne a stabilirsi Pitagora, e vi fondò una nuova scuola filosofica: la Fratellanza Pitagorica, un'associazione politico-religiosa di carattere aristocratico, molto diversa dalla scuola di Mileto, soprattutto per la sua atmosfera quasi sacrale. Infatti Pitagora era venerato dai suoi seguaci come una divinità, e la sua figura era un vero mistero. Molti caratteri della scuola Pitagorica, fanno pensare ad una setta reli

Gli ionici e il problema dell'arché

 I primi filosofi, cercarono di trovare una risposta razionale a domande di un certo tipo: Qual'é l'origine dell'universo? Come si spiega la vita sulla Terra? Perché le cose sono come sono e accadono come accadono? Tre filosofi di nome Talete, Anassimandro e Anassimene, svilupparono la prima riflessione filosofica intorno ai secoli VII-VI a.C nella Ionia. Sappiamo da Platone e Aristotele che questi tre filosofi avevano conoscenze di carattere tecnico-scientifico,  ad esempio:  Talete aveva previsto delle eclissi,   Anassimandro aveva inventato la prima carta geografica e importato dalla Grecia   all'oriente,  le conoscenze tecniche per costruire l'orologio solare. Spiegavano i fenomeni atmosferici facendo ricorso a cause naturali e non più mitiche. Talete, Anassimandro e Anassimene avevano trovato una causa, un principio originario (greco: arché) da cui tutte le cose derivano. L'arché rappresenta:  La materia di cui sono fatte le cose, la forza che le ha generat